sabato 11 giugno 2016

Quando da una parola nasce un'idea

Talvolta non sei tu scrittore a dover dare un nome a un'idea, piuttosto è una parola scorta per caso a dar vita a un concetto al quale non avevi mai pensato. Ormai ho dimenticato dove e quando ho visto scritta per la prima volta la parola Kymal, forse a lavoro o su una pubblicità, e probabilmente una lettera era addirittura diversa. Ma una cosa la ricordo, come fosse oggi: nell'esatto momento in cui l'ho notata, sapevo già cosa significasse. Per me. Per "La Guerra degli Elementi". Mi è parso lampante, quasi scontato, come una cosa dimenticata che torna d'un tratto alla mente.  Non ho avuto dubbi: era l’antica lingua scritta di Atlas, data in dono dai Fondatori al popolo del regno perduto.


Per quanto possano essere assimilati a un alfabeto, i Kymal sono molto di più. Ogni simbolo rappresenta un’energia fondamentale della natura, esistente solo in potenza; ogni tratto raffigura una forza naturale con l’intento di veicolarla sul piano materiale. Tracciare un Kymal serve quindi non tanto a formare una parola, quanto a richiamare energie specifiche, a portare sul piano materiale pensieri, astrazioni e idee. Ad esempio, vergare i Kymal che indicano l’intrecciarsi dei rovi richiama il concetto di sbarramento: un intrico di rovi infatti impedisce il passaggio così i relativi Kymal diventano la raffigurazione magica di una barriera, traducendo il linguaggio della natura per rendercelo accessibile. I Kymal sono quindi un’arte simbolica e incantata che permette il collegamento tra il nostro piano e il mondo delle idee, e aiuta il passaggio dalla razionalità all'intuizione.
La prima volta che gli Eredi vedono i Kymal non ne capiscono l’importanza ma qualcosa di indefinito nel loro intimo li avverte che non sono semplici segni.


Estratto da "Il Varco dell'Apocalisse" (La Guerra degli Elementi - Vol. 2)

Aisha rimase come ipnotizzata dai motivi che vedeva danzare sugli abiti e credette che il movimento ondulatorio di quei simboli fosse dovuto agli spostamenti di tutti, indaffarati tra le due stanze, finché realizzò, non senza stupore, che i segni ricamati fluttuavano da soli sulle stoffe: erano fili di luce argentea e dorata che scrivevano la loro storia tra le pieghe delle vesti, incessantemente.
«Merce di Atlas, un ricordo dei nostri avi. Non si trovano materiali così ai giorni nostri» le disse Bolton nel vederla incantata.
«Ci puoi scommettere» rispose, ancora allibita.

Sarà Penelope a spiegare agli Eredi il mistero dei Kymal, giacché l’unico indizio in loro possesso per trovare il varco è stato vergato con gli antichi simboli atlasiani alla Porta nel Nulla.

Estratto da "Il Varco dell'Apocalisse" (La Guerra degli Elementi - Vol. 2)

«I Kymal sono simboli che ci aiutano a richiamare alla coscienza significati ai quali altrimenti non potremmo attingere. Ogni composizione forma un messaggio archetipico che va svelato. Tutte le risposte e le conoscenze sono esistenti e fluttuano nel mondo delle idee; i Kymal sono la via per trasportarle nella forma.» Le introduzioni di Penelope erano sempre di durata epica, ma questa volta c'era troppo in gioco per interrompere con le solite battutine. «Il mondo delle idee nel macrocosmo corrisponde al corpo mentale nell'essere umano, quindi è come se andassimo a estrapolare da lì ciò che ci serve, e tutto ciò viene trasformato dai Kymal in messaggi intellegibili. La lingua scritta di Atlas contiene in potenza lo scibile e, per chi riesce a interpretarli, la rivelazione di ogni mistero. Dovrete concentrarvi sui simboli oggetto della nostra indagine e fissarli a lungo fino a perdervi in essi. Solo giunti a quel punto, dovrete chiudere gli occhi e concentrarvi sul fosfene che si sarà impresso luminoso sul nero delle vostre menti. Ricordate: non è con la testa che riuscirete a svelare il messaggio dei Kymal. Quando saranno splendenti e pulsanti davanti a voi, accoglieteli nel vostro cuore.»
«E poi?» chiese Aurora alla quale la spiegazione non sembrava conclusa.
«E poi, se abbiamo fortuna – e dobbiamo assolutamente averne – i Kymal si riveleranno per indicarci la via.» Così finivano tutti i chiarimenti di Penelope, come il gong che dà il via a un incontro, e i giorni cominciarono a susseguirsi silenziosi, ognuno ripiegato nel proprio intimo, alla ricerca del significato del messaggio celato nei Kymal rivelati dalla Porta nel Nulla.

Se per gli Eredi all'inizio non sarà facile penetrare i segreti dei Kymal, per i discendenti di Atlas invece si tratta di un metodo di comunicazione naturale, al quale sono stati abituati fin da piccoli.

Estratto da "Il Varco dell'Apocalisse" (La Guerra degli Elementi - Vol. 2)

«Non vorrei mettervi fretta, ma se non ci muoviamo rimarrà ben poco da salvare» intervenne Dominique.
L’onda d’incanto gettata su di loro dal FantasmaErrante li faceva apparire come un variopinto gruppo di turisti con tanto di macchine fotografiche e videocamere al posto di armi di ogni genere. Justin aprì la cartina e la guardò confuso.
«In mare ci sai fare, ma con i piedi a terra sei proprio una frana» scherzò Dean. «Stai guardando quella povera mappa come se fosse scritta con i Kymal.»
«Se fosse scritta con gli antichi e nobili Kymal non avrei così tanti problemi a capirci qualcosa» rispose lamentoso, e gli Eredi si resero conto, con stupore, che non si trattava di una battuta.
«Tanto per cominciare potresti metterla diritta» gli consigliò Aurora divertita, sfilandogli la cartina di mano e rendendogliela nel verso giusto.

Siete pronti a perdervi nelle rivelazioni dell’antica lingua scritta di Atlas?
A scoprire il mistero sussurrato dai Kymal?


Che i Divini Principi Increati approvino le vostre azioni e guidino la vostra mano

Veronika

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