"La Tempesta del Tempo" (La Guerra degli Elementi - Vol. 3)
finalmente disponibile ebook e cartaceo nei maggiori store ^_^
Prologo
Era l'esatto momento del giorno in cui tutto sembrava sospeso, bandito dall'ingannevole oscurità della notte ed escluso dalla sfacciata luce del giorno. Attimi, solo attimi senza padrone, in cui tutto può accadere.
Aisha
aprì le palpebre, senza fretta, e la prima sensazione provata durante quel
risveglio fu di essere osservata, intensamente. Non si sentì infastidita dalla
carezza di quello sguardo; era più una lusinga, insistente e al contempo
morbida. Guardò la fioca luce dell'alba filtrare dalle persiane, illuminando le
pareti spoglie e il piccolo armadio di legno grezzo nell'angolo della stanza.
Lui era seduto di fronte al letto, davanti al tavolino dove il mozzicone di una
candela resisteva su un piattino sommerso di colate di cera. Alle spalle aveva lo
specchio dalla cornice intagliata, dove spiccavano i volti dispettosi di strani
esserini. Poggiava gli avambracci sulle ginocchia come se dovesse sostenere sulle
proprie spalle la stanchezza del mondo e fissava attento ogni movimento del suo
risveglio. Il bagliore della fiamma non lo illuminava: gli passava attraverso.
«Ti
avevo detto che ovunque tu avessi visto il fuoco, anche solo di una candela, io
sarei stato lì, per te» le sussurrò.
«Dove
sei?» gli chiese Aisha pur sospettando che la risposta non sarebbe arrivata.
«Non
posso dirtelo» le confessò infatti scuotendo la testa quasi si sentisse in
colpa.
«Perché?»
si lamentò lei arricciando il labbro.
«Perché
verresti a cercarmi.»
Leggendo
nel fondo di quegli occhi duri e tristi, Aisha scoprì che ritrovarsi era ciò
che desiderava anche lui, nonostante continuasse a celarsi ostinato nel suo
esilio.
«È
arrivato» continuò testardo, anteponendo il dovere al desiderio, come se
conoscesse le conseguenze della scelta contraria e le temesse.
«Cosa?»
«Qualcosa
di così immenso, malvagio e dannato da farci sembrare solo birilli di un
bowling infernale.»
Aisha
aveva già sentito quelle parole, ma era una consapevolezza inutile perché non
riusciva a contestualizzarle.
«Cerca
di ricordare, Zucchero» la pregò intuendo il suo smarrimento. «La realtà in cui
viviamo è sbagliata.»
Aisha
avrebbe voluto compiacerlo avvertendo l'urgenza di ciò che le aveva confidato,
ma quella parte della sua memoria era blindata in un filone temporale secondario
che sbiadiva sempre più a ogni ciclo di luna. Incapace di resistere alla
tentazione, raggiunse il bordo del letto e allungò una mano verso quel miraggio
fatto di luce e ricordi, visibile grazie alla fiamma della candela. Lui non si
tirò indietro e tese a sua volta la propria. Quando le loro dita si sfiorarono,
Aisha avvertì la consistenza di quella figura evanescente, come se visione ed
energia potessero, in quella bolla oltre il reale, aggregarsi in materia...
Poi la stanza intorno a lei riacquistò i
contorni della cruda realtà e si ritrovò in ginocchio sul bordo del letto, con
un braccio proteso verso il niente. Da sola. Non era la prima volta che sognava
quel ragazzo biondo dagli occhi di rame, e nel mondo onirico sapeva di
conoscerlo, da sempre, anche se ne ignorava il nome.
Il mondo era un luogo vuoto e inutile se lui
era solo un sogno, constatò con amarezza.
In occasione dell'uscita del terzo (e non ultimo) capitolo della saga, "Gli Eredi di Atlas" e "Il Varco dell'Apocalisse" in ebook a soli 0,99 fino al 31 luglio