domenica 3 luglio 2016

L'ultimo Custode di Atlas

Nobile sovrano, spietato assassino, uomo in cerca di redenzione.
Chi è Ulkart di Atlas, Reggente del Fuoco?


Dal prologo de "I Manoscritti del Destino" (La Guerra degli Elementi - Vol. 4)

Sono l’ultimo Custode di Atlas. Calpesto una terra estranea, un suolo inospitale e arido che sfianca i sensi e grava sul cuore. Il dominio sul Fuoco concessomi anni or sono sta svanendo e non riesco a utilizzare la potestà del mio elemento per dissolvermi tra le fiamme. Devo camminare: un’azione quasi banale, davanti alla quale da troppo tempo non avevo più la necessità di abbassarmi. Non sono più un re, ho distrutto il mio regno: non meritavo uno scranno nel consiglio.
Dinanzi a me, sotto un cielo privo di nuvole, si estendono vastità di sabbia senza fine, sfocate dal riverbero di una luce impietosa. L’aria, torrida e densa, è faticosa da respirare e non rinfranca. I passi affondano tra infiniti, minuscoli grani e la sete in breve tempo mi raschia la gola. Una speranza si materializza all'orizzonte, ma forse è solo un miraggio: costruzioni triangolari e spoglie, lambite da un verde acceso, il colore della Sacerdotessa che mi ha salvato l’anima. Non credo sia reale, tuttavia non ho altra scelta se non camminare. Ho una promessa da mantenere.
Il mio mantello è tornato ad essere solo un pezzo di stoffa cremisi. La scintilla del Fuoco è salva, ma non sono abituato ad esistere senza le fiamme nelle vene. Cosa sono ora, senza il potere elementale che mi ha reso il più grande sovrano della storia del mondo? I Manoscritti pulsano deboli, stretti al mio petto, anche loro alieni alla realtà circostante. Chi sono senza un regno da governare? Chi sono ora che ho ucciso l’amore? Sono solo un uomo comune, benedetto dal perdono, con uno scopo preciso nella vita che mi rimane: celare il Destino agli angoli del mondo. Io sono l’ultimo Custode di Atlas.

Duncan aveva sete. Forse era solo la suggestione di quel sogno desertico, ciò nonostante fu proprio l’arsura a riportarlo nel mondo di veglia. Ma in quale realtà stava riaprendo gli occhi? Le lenzuola erano un viluppo di seta, il materasso comodo e confortevole. Si tirò su dal letto e corse alla finestra per tirare le tende, in cerca di conferme. StoneWall era inviolata. Ce l’avevano fatta: erano tornati alla loro vita.
Ripensò per un attimo agli ultimi momenti trascorsi in SacraScozia e subito riaffiorò il ricordo del dolore provato. Duncan strinse la mano sulla tenda di broccato e allontanò quella sensazione, sradicandola a forza dalla memoria. Aveva perso qualcosa d’importante, anzi, qualcuno l’aveva strappato via da lui con violenza e senza il suo consenso. Ma nonostante l’idea lo irritasse oltremodo, si sentiva più leggero.


Che i Divini Principi Increati approvino le vostre azioni e guidino la vostra mano

Veronika

6 commenti:

  1. Ciao Veronica grazie per essere passata al Rifugio http://ilrifugiodeglielfi.blogspot.it ed essere diventata lettrice Fissa, Anche io seguo il tuo blog ora - su GFC
    Buona serata :-)

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  2. Sei una scrittrice ?
    Buona serata, migliore continuazione di settimana ed ottima estate

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    1. Ho scritto quattro libri, non so se è sufficiente per definirsi scrittrice... ma una cosa è certa: adoro scrivere ^_^ Buona serata anche a te e... Viva i gatti!!!

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  3. Io ti dico Brava -con 4 Libri forse non sarai una scrittrice di lungo corso, ancora, ma sei già una scrittrice a mio parere :-)
    Sempre Viva i Gatti " :-)

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