domenica 4 dicembre 2016

Intervista al Pink Cafè

Ieri ero ospite al Pink Cafè per un caffè in compagnia di Tiziana.
Sotto vi lascio qualche assaggio delle nostre chiacchiere.
Per l'intervista completa vi invito al Pink Cafè!

 The Pink Cafè

Ciao Veronika e ben venuta. Parlaci della saga fantasy La Guerra degli Elementi, come ti è venuta questa idea?

Ciao Tiziana, innanzitutto grazie per l'opportunità! È un piacere essere ospite di questo blog ^_^ Figurati che all'inizio neanche sapevo che si sarebbe trattato di una saga… Sai, prima de “Gli Eredi di Atlas” non avevo mai scritto un libro, ma solo storie e racconti. È stato dopo un viaggio in Scozia (una terra magica dove per la prima volta si sono presentati nella mia mente Duncan e Aisha pretendendo attenzione) che ho deciso di lanciarmi una sfida: “Vediamo se sono in grado di scrivere un libro!”. È un po’ con questo spirito che ho iniziato, senza pretese, senza essere certa di riuscirci. Davanti alla pagina bianca che sarebbe divenuta il prologo de “Gli Eredi di Atlas” mi sono sentita persa. “Da dove inizio?” mi sono chiesta.

Fortuna vuole che negli anni abbia conservato tutte le pagine volanti buttate giù talvolta per sfogo, altre solo per divertimento, altre ancora per la mania di prendere appunti (Aurora da qualcuno dovrà pur aver preso o no?). Così ho aperto la cassapanca e ho tirato fuori un grosso quaderno ad anelli dove avevo riposto quelle pagine scritte fitte fitte e ho iniziato a scegliere quelle che potevano essere utili all'impresa. È lì che ho trovato una storia del mondo che non è proprio quella che abbiamo studiato: si trattava di appunti presi anni prima, quando con alcuni amici il sabato mattina ci trovavamo con un gruppo di persone interessanti che ci raccontavano le loro teorie sulla nascita del pianeta Terra. Erano mattine fantastiche, dove nessuna ipotesi veniva scartata, dove qualsiasi domanda non era fuori luogo, dove la fantasia ti portava ovunque ad ali spiegate. E non era importante che in quelle teorie ci fosse o meno celata una qualche verità: io prendevo appunti.

E proprio in quegli appunti ho trovato l'ispirazione per la galassia a spirale delle origini e il regno di Atlas, l'eredità del potere elementale e l'isola di OgniDove, il tutto rivisto e corretto ai fini narrativi (e ovviamente in mezzo a tutto questo c'è anche un pizzico del Crizia di Platone…). Sempre in quelle pagine tirate fuori dalla cassapanca, ho trovato Ulkart e Kassandra: nient’altro che il racconto di due sogni molto vividi, quelli che al risveglio non puoi fare a meno di scrivere per paura che sbiadiscano nella luce del giorno, e così a quel mondo appena nato si sono aggiunti anche i Reggenti. Messi insieme racconti, appunti e sogni, avevo le prime trenta pagine de “Gli Eredi di Atlas” e grazie a quelle ho trovato l'aire per rispondere alla sfida che mi ero lanciata al ritorno dalla Scozia. Allora non sapevo che quel libro sarebbe diventato solo il primo di una saga… L'inizio di un'avventura, da solstizio a solstizio, in un mondo a tratti magico a tratti fin troppo reale, dove “i miei ragazzi” si sono ritrovati loro malgrado a lottare contro il tempo alla ricerca dell'Etere, a scongiurare l’avvento delle Quattro Forze Esiliate nella valle di Glencoe, a vivere un’intera vita in una sola notte in una realtà sbagliata e a scoprire segreti tanto oscuri da portare il mondo a un passo dall'abisso.

Se dovessi convincere i lettori a leggerti, cosa diresti?

Convincere, io??? Non ne sarei assolutamente capace :-D Però posso parlarvi di quelli che, secondo me, sono i punti di forza della saga. Il primo credo sia la maturazione dei personaggi; si tratta di ragazzi come tanti che, d’un tratto, si trovano a dover fare i conti con un'eredità magica inaspettata e una responsabilità decisamente scomoda. Nello scrivere mi domandavo spesso “Se fosse successo a me, come avrei reagito?”. Non credo si possa accettare di buon grado e a cuor leggero che la propria vita, con tanto di sogni e aspettative, venga sconvolta di punto in bianco. Loro non l’hanno fatto. Questo li rende molto umani: eroi per destino e non per scelta, si trovano a dover accettare un fardello pesante e non sarà un processo facile. Al di là dei poteri che derivano dall'eredità di Atlas, però, i ragazzi scopriranno che la vera forza risiede nell'anima e saranno le loro scelte, alla fine, a fare la differenza nelle sorti della battaglia. Perché in fondo la guerra più dura al mondo è quella che si svolge nell'intimo di ogni essere umano e i veri eroi sono le persone disposte a combatterla.

E poi c'è un'isola che esiste ovunque e in nessun luogo.
C'è una storia del mondo che non è proprio quella scritta sui libri di scuola.
Ci sono riti magici e leggende, oscuri incanti e realtà parallele.
E soprattutto niente è solo ciò che sembra.

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