domenica 22 maggio 2016

I segreti dell'Etere

Angel, l’Erede dell’Etere, il personaggio più enigmatico della saga, 
misterioso quanto l’elemento di cui è padrone: la quintessenza.


Estratto da “Il Varco dell’Apocalisse” (La Guerra degli Elementi – Vol. 2)

Mancavano pochi giorni a Samhain ma era difficile rendersene conto a causa dell'eterna primavera che regnava a OgniDove. Angel, passeggiando lentamente davanti a VillaPetra, salutò con un lieve cenno della testa gli Eredi e i loro mentori, e li seguì con lo sguardo mentre si dirigevano all'Altopiano dei Menhir. Quel giorno era stato deciso di provare a sfruttare la spirale per captare le intenzioni degli Altri Eredi. Angel, però, avendo accusato un'improvvisa e debilitante stanchezza, venne dispensato dal lavoro organizzato per quel pomeriggio.
[…]
Finalmente riuscì a chiudersi la porta e il mondo alle spalle. Stava diventando sempre più difficile rimanere solo: doveva inventare sempre nuove scuse e creare situazioni che lo aiutassero per i suoi scopi. Seduto sul letto, le spalle curve sotto il peso degli anni trascorsi in attesa di quel momento, fece un profondo sospiro. Non gli pesava mentire: faceva ciò che andava fatto senza lasciarsi condizionare da nessuna regola umana. La sua esistenza procedeva parallela a quella degli altri esseri viventi, senza possibilità di interazione, perché lui era inconcepibile seppur presente in quella realtà. Ora che il viaggio stava giungendo al termine, per la prima volta in quella lunga, interminabile vita provò uno stato d'animo che immaginò essere umano: sollievo. Chiuse gli occhi; due piccole rughe di concentrazione comparvero sulla fronte diafana e il suo corpo iniziò a sbiadire pian piano, fino a scomparire dalla stanza.
Riapparve all'interno delle cinque colonne che costituivano lo spazio sacro del Tempio, prima evanescente come puro spirito, poi sempre più consistente e corporeo. Guardò dentro lo specchio della conca e vide riflessa l'immagine nitida del primo tassello del puzzle che avrebbe condotto gli Eredi al varco: troppo nitida. Angel capì che ben presto Alaister sarebbe stato in grado di avere una visione abbastanza particolareggiata da portare lui e i suoi a destinazione, e di conseguenza Aisha e compagni sarebbero riusciti a intercettare la loro meta. Non poteva permetterlo, era ancora troppo presto. Passò la mano sull'acqua senza toccarla e l'immagine sfumò quel tanto che bastava a rendere il luogo non identificabile. Bene, ci sarebbe voluto ancora qualche giorno per decifrare la visione. Era difficile manovrare gli eventi senza poterne far parte.
Nuvole e cielo tornarono a riflettersi nella conca, ma il lavoro di Angel non era ancora concluso. La sua mano magra e bianca passò nuovamente sull'acqua e sulla superficie apparvero scie vorticose e scintillanti, residuo visibile di energie increate, tese nel conflitto perpetuo che plasmava la realtà nella forma per divinizzarsi oltre il creato. Controllò la battaglia incessante iniziata ai tempi della genesi, come principio stesso della creazione, per sincerarsi che non si esaurisse e ciò che vide lo rincuorò: le energie luminose continuavano a rincorrersi senza sosta. Trasse un sospiro di sollievo: aveva ancora un po' di tempo per portare a termine la sua missione. L'eterno scontro doveva proseguire ed essere compreso, pena l'annullamento del reale.


Che i Divini Principi Increati approvino le vostre azioni e guidino la vostra mano

Veronika

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