mercoledì 18 maggio 2016

Un incontro impossibile...

...quello tra Kassandra di Atlas e Aisha Morgan,
ma sull'isola di OgniDove tutto è possibile,
soprattutto quando si mette nel mezzo un Custode dei Confini. 


Estratto da "Gli Eredi di Atlas" (La Guerra degli Elementi - Vol. 1)

Aisha notò un serpente strisciare a pochi passi da lei, e mentre seguiva con lo sguardo i movimenti sinuosi della creatura, la sua testa si svuotò di qualsiasi pensiero.
«Non sei in Atlas e non stai neanche sognando» disse una voce che sembrava giungere da ogni direzione. Aisha cominciò a guardarsi intorno incuriosita più che preoccupata, avendo colto in quell'affermazione una sfumatura dolce, non minacciosa. Dalla spessa coltre di nebbia, proprio nel punto in cui stava scomparendo il serpente, cominciarono a definirsi i contorni di una figura umana che le si avvicinava con andatura fiera, quasi regale.
Pian piano Aisha cominciò a identificare qualche particolare, un mantello che ondeggiava fino a terra con flebili fruscii, un cappuccio calato sulla testa che lasciava intravedere lunghi capelli scuri; quando la sconosciuta alzò la testa, Aisha vide il volto di una donna dalla bellezza surreale con i lineamenti morbidi, gli zigomi alti, le labbra rosa e carnose, gli occhi... Aisha conosceva molto bene quegli occhi, li vedeva ogni giorno, quando si guardava allo specchio.
«Chi sei?» mormorò con un fil di voce.
«Che domanda inutile» replicò la donna. «Lo sai benissimo chi sono, ci siamo già incontrate.»
«Quando?» Aisha conosceva le risposte alle domande che stava ponendo, ma aveva bisogno di conferme: a OgniDove tutto era possibile e cominciavano a farsi necessarie delle certezze.
«Al tuo arrivo sull'isola mi hai vista riflessa allo specchio. Non ci siamo parlate, solo riconosciute. Dimmi chi sono Aisha, dillo ad alta voce.»
     «Kassandra di Atlas, Reggente della Terra.»


Kassandra ha ragione, lei e Aisha si sono già incontrate...

Estratto da "Gli Eredi di Atlas" (La Guerra degli Elementi - Vol. 1)

Le sue mani, quasi seguissero le regole di un antico rituale, presero una candela e la posizionarono davanti allo specchio. Eretta e fiera, con il volto illuminato dall'esile fiamma, guardò negli occhi la figura che le stava di fronte. In quel preciso istante, per rendere possibile il magico incontro, i millenni si compressero e si ritrovò in un limbo fuori dal tempo e dallo spazio. Continuando a fissare gli occhi della donna che portava le sue sembianze, riconobbe l’antica sacerdotessa dei suoi sogni e attraverso quei pozzi neri la sentì vivere dentro di sé. Due donne una di fronte all'altra, occhi negli occhi: per un solo istante, una sola anima.


Che i Divini Principi Increati approvino le vostre azioni e guidino la vostra mano

Veronika

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