lunedì 31 ottobre 2016

È Samhain…

Le vicende narrate ne "Gli Eredi di Atlas" si svolgono tra il solstizio d’estate e il giorno di Lughnasadh. Il secondo capitolo della saga arriva fino al solstizio d’inverno, transitando inevitabilmente dal giorno di Samhain. Così stasera volevo rivolgere un pensiero a questa antica festa celtica, la vigilia del nuovo anno, il momento della raccolta finale, lo spartiacque tra un anno agricolo e quello successivo. La fine e l’inizio di un ciclo in natura: il ciclo della terra. Nonostante il tema centrale di questa festa sia la morte, in sintonia con ciò che avviene in natura, è anche vero che da questa sono imprescindibili la rinascita e quindi la vita.


È Samhain… scricchiolio di foglie secche, profumo di mele, zucche e cannella.

È Samhain… gli Dei camminano tra gli uomini, le porte tra i mondi si spalancano e gli spiriti tornano a visitare le proprie dimore.

È Samhain… l’inizio della Metà Oscura dell’anno, lo spazio fuori dal Tempo durante il quale tutte le frontiere sono state abolite e ogni cosa può accadere.

È Samhain… la fine dell’estate, l’ora della Fine e dell’Inizio, il tempo per unire dono e richiesta, espiazione e offerta.

E se stanotte sentirete sulla guancia un tocco lieve,
sappiate che il velo tra i mondi è più sottile,
e magari un vostro caro ha colto l’occasione per farvi una carezza.


Estratto da "Il Varco dell'Apocalisse" (La Guerra degli Elementi - Vol. 2)

Mancavano pochi giorni a Samhain ma era difficile rendersene conto a causa dell'eterna primavera che regnava a OgniDove. Angel, passeggiando lentamente davanti a VillaPetra, salutò con un lieve cenno della testa gli Eredi e i loro mentori, e li seguì con lo sguardo mentre si dirigevano all'Altopiano dei Menhir. [...]


Finalmente riuscì a chiudersi la porta e il mondo alle spalle. Stava diventando sempre più difficile rimanere solo: doveva inventare sempre nuove scuse e creare situazioni che lo aiutassero per i suoi scopi. Seduto sul letto, le spalle curve sotto il peso degli anni trascorsi in attesa di quel momento, fece un profondo sospiro. Non gli pesava mentire: faceva ciò che andava fatto senza lasciarsi condizionare da nessuna regola umana. La sua esistenza procedeva parallela a quella degli altri esseri viventi, senza possibilità di interazione, perché lui era inconcepibile seppur presente in quella realtà. Ora che il viaggio stava giungendo al termine, per la prima volta in quella lunga, interminabile vita provò uno stato d'animo che immaginò essere umano: sollievo. Chiuse gli occhi; due piccole rughe di concentrazione comparvero sulla fronte diafana e il suo corpo iniziò a sbiadire pian piano, fino a scomparire dalla stanza.
Riapparve all'interno delle cinque colonne che costituivano lo spazio sacro del Tempio, prima evanescente come puro spirito, poi sempre più consistente e corporeo. Guardò dentro lo specchio della conca e vide riflessa l'immagine nitida del primo tassello del puzzle che avrebbe condotto gli Eredi al varco: troppo nitida. Angel capì che ben presto Alaister sarebbe stato in grado di avere una visione abbastanza particolareggiata da portare lui e i suoi a destinazione, e di conseguenza Aisha e compagni sarebbero riusciti a intercettare la loro meta. Non poteva permetterlo, era ancora troppo presto. Passò la mano sull'acqua senza toccarla e l'immagine sfumò quel tanto che bastava a rendere il luogo non identificabile. Bene, ci sarebbe voluto ancora qualche giorno per decifrare la visione. Era difficile manovrare gli eventi senza poterne far parte.
Nuvole e cielo tornarono a riflettersi nella conca, ma il lavoro di Angel non era ancora concluso. La sua mano magra e bianca passò nuovamente sull'acqua e sulla superficie apparvero scie vorticose e scintillanti, residuo visibile di energie increate, tese nel conflitto perpetuo che plasmava la realtà nella forma per divinizzarsi oltre il creato. Controllò la battaglia incessante iniziata ai tempi della genesi, come principio stesso della creazione, per sincerarsi che non si esaurisse e ciò che vide lo rincuorò: le energie luminose continuavano a rincorrersi senza sosta. Trasse un sospiro di sollievo: aveva ancora un po' di tempo per portare a termine la sua missione. L'eterno scontro doveva proseguire ed essere compreso, pena l'annullamento del reale.


Che i Divini Principi Increati approvino le vostre azioni e guidino la vostra mano

Veronika

Nessun commento:

Posta un commento